Oggi più che farvi compagnia con il caffè del lunedì mattina, mi presento per l’ora del tè, mi perdonate vero?
Questa mattina ero decisamente k.o. dopo due turni di notte di fila, quindi l’idea di mettermi a scrivere non era proprio fattibile, anche se ad onor del vero questa mattina non sono riuscita comunque a chiudere occhio, quando la stanchezza è troppa pure addormentarsi diventa faticoso.
Venerdì scorso ho iscritto Sofia al nido comunale! Inizierà l’inserimento il primo febbraio, vi confesso che mi sento un po’ in colpa, è la prima di quattro che va al nido, e ci andrà giusto qualche mese visto che a settembre inizierà il primo anno di scuola dell’infanzia, a proposito le Iscrizioni per l’anno scolastico 2016/2017 apriranno il 22 gennaio e termineranno il 22 febbraio, sul sito del MIUR trovate tutte le info.
La scelta del nido mi è stata proposta dalla neuropsichiatra che segue Chiara al centro di riabilitazione, ci eravamo rivolti a lei perché Sofia è ancora indietro con il linguaggio e per certe cose, mi ricorda un po’ Chiara da piccolina.
E’ un piccolo terremoto e starle dietro è piuttosto impegnativo, forse il contatto con i pari può aiutarla di più di quanto possiamo fare noi. Noi ci speriamo.
Ieri pomeriggio li ho portati (quasi) tutti al cinema, siamo andati a vedere Il Piccolo Principe, se non lo avete ancora visto, ve lo consiglio caldamente, ai più piccoli può non piacere, a Matteo che ha quattro anni, non è piaciuto, verso la fine quando è diventato più dinamico lo ha seguito di più, ma non mi aspettavo nulla di diverso.
A Martina è piaciuto molto, anche se ancora non ha letto il libro, si è innamorata della volpe, tanto per cambiare!
La settimana appena terminata è iniziata subito con la notizia della morte di David Bowie, mi ha colpito molto, perché ho sempre amato la sua musica, io e i piccoli lo ascoltiamo tutte le mattine nel mio vecchio autoradio in macchina.
Ho iniziato ad amarlo nel film Labirinth, che ho visto al cinema quando avevo l’età di Martina, e da quel momento non ho più smesso di seguirlo.
Mi ha sempre colpito il suo essere sempre diverso da se stesso, il suo reinventarsi nella musica, ha sperimentato tanto nella vita e nella sua arte, ha lottato contro la morte come si legge in vari articoli, fino alla fine, e fino all’ultimo ha continuato a fare musica, una lezione di vita molto forte.
We can be Heroes, just for one day
David Bowie
Ho visto diversi documentari su Sky, uno più bello dell’altro, sulla sua vita e mi ha colpito come accanto a tanta sregolatezza convivesse anche tanta genialità.
Mi piace ricordarlo con un immagine che poco ha a che fare con la sua vita di eccessi, in uno dei tanti ruoli interpretati, quello di padre.
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