Salta, Bart ! è il nuovo romanzo di Susanna Tamaro per i ragazzi dai 10 anni in su e, aggiungo io, per i loro genitori.
Ho amato Susanna Tamaro fin dal suo esordio,con Va’ dove ti porta il cuore, era il 1994 l’anno della mia maturità al liceo scientifico,tanti e troppi ricordi legati al suo libro.
Amo troppo il suo stile di scrittura e considerata la giovane età di mia figlia Martina,11 anni, mi fa piacere condividere la mia passione per la lettura dei suoi romanzi con lei, e visto ama scrivere può solo che imparare tanto da una delle mie autrici preferite.
La storia di Bartolomeo Leonardo Atari Commodore,un giovane ragazzino di 10 anni che vive in un futuro non troppo lontano,in una casa super tecnologica e super impegnato in mille corsi extra scolastici mi ha fatto riflettere e non poco.
Bart è sempre solo,i suoi genitori sono sempre fuori per lavoro e comunicano con il figlio grazie alla tecnologia,con la quale riescono a controllare tutta la vita di Bart tramite un monitor.Il suo unico contatto non virtuale è il suo orsetto Kapok,ma la mamma Amaranta non vede di buon grado questa “dipendenza” del figlio,così l’orsetto gli viene sottratto.
Per fortuna l’incontro con la gallina parlante Zoe,che diventerà la sua migliore amica, e con il vecchio saggio cinese Tien Lu, stravolgerà il mondo di Bart e insieme a lei inizierà un viaggio fantastico all’interno di un vecchio e misterioso libro cartaceo.
Un viaggio di formazione in cui Bart conoscerà mondi misteriosi e imparerà a conoscere se stesso e valori come la bellezza,l’amicizia,l’amore,il rispetto per il altri e per il nostro pianeta messo in pericolo da un ambiguo personaggio.
Il libro della Tamaro ci fa capire come la nostra vita frenetica,sempre più permeata di tecnologia, ci fa perdere di vista quelli che sono i veri valori del genere umano.
Anch’io sono abbastanza dipendente dalla tecnologia e i nostri figli lo sono pure più di noi purtroppo,il mio compagno molto spesso riprende Martina con frasi tipo “Basta con tutta questa tecnologia,fai qualche altra cosa,leggi un libro!” lei un po’ si offende però dare un freno è necessario,spesso mi sono sentita rispondere “Ma se non accendo il pc che faccio?Io mi annoio.” eppure noi il pc non ce l’avevamo e non siamo morti di noia.Confesso che ho desiderato spasmodicamente l’Amiga 2000 , ma non me l’hanno mai preso, però sono arrivata a 40 anni lo stesso!
Mediare,regolare,dare dei limiti è uno dei compiti più gravosi di un genitore,però assolutamente necessario,soprattutto quando parliamo di tecnologia,altrimenti rischiamo di ritrovarci tanti piccoli Amaranta e Pierfranceso sparsi per il mondo.
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