Oggi vi parlo di un progetto importante, che come madre mi sta molto a cuore, la lotta agli abusi sui minori.
Ma che cosa s’intende per abuso?
“Per abuso all’infanzia e maltrattamento debbono intendersi tutte le forme di maltrattamento fisico e/o emozionale, abuso sessuale, trascuratezza o negligenza o sfruttamento commerciale o altro che comportino un pregiudizio reale o potenziale per la salute del bambino, per la sua sopravvivenza, per il suo sviluppo o per la sua dignità nell’ambito di una relazione caratterizzata da responsabilità, fiducia o potere” (OMS, 2002)
Riconoscere i primi segnali è estremamente importante, ecco perché l’11 maggio scorso è stata lanciata questa nuova iniziativa: realizzare una rete di 15.000 pediatri sentinella in grado di captare segnali di abusi sui minori, promossa dal gruppo farmaceutico Menarini, il primo gruppo farmaceutico italiano nel mondo, in collaborazione con il Telefono Azzurro.
Menarini in collaborazione con Telefono Azzurro, Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI), vuole creare un network di professionisti formati ad hoc il cui obiettivo è saper riconoscere e intercettare i segnali di eventuali violenze e abusi, a tutela e promozione del suo benessere.
Unicef – Convenzione sui diritti dell’Infanzia
Articolo 19
Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all’uno o all’altro, o a entrambi, i genitori, al suo tutore legale (o tutori legali), oppure a ogni altra persona che abbia il suo affidamento.
Dalla ricerca realizzata da Telefono Azzurro e Doxa Kids, realizzata su un campione di 600 minori tra i 12 e 18 anni e 600 genitori, pubblicata nel 2016 è emerso che il “Diritto alla protezione dalle violenze e abusi” è il secondo diritto tra quelli meno garantiti per il 33% degli intervistati. I giovani intervistati ritengono che la loro generazione sia esposta in modo particolare ai pericoli dell’abuso e della violenza.
La diffusione di Internet ha modificato in parte il significato di abuso. Il mercato della pedo-pornografia è in costante aumento sia a livello mondiale che nella realtà italiana. Il cyberbullismo, favorito dalla copertura e dall’anonimato in rete, rende difficile la rilevazione dei primi segnali d’allarme. Sempre secondo questa ricerca il 12% dei ragazzi è stato vittima di bullismo online da parte di coetanei o ragazzi più grandi.
Da piccoli vi è mai capitato di essere vittima di bullismo? A me personalmente è capitato, sia alle scuole medie che al liceo, per via del colore dei miei capelli rossi, magari alcune di voi staranno sorridendo, ma vi assicuro che se ci ripenso riprovo la stessa sofferenza. Venir esclusi dai giochi perché ” i rosci portano sfiga” oppure “rosci e cani pezzati ammazzali appena nati” frasi dette quotidianamente dai miei coetanei con l’unico intento di far male e di far soffrire, quante volte sono tornata a casa da scuola piangendo.
Molti bambini e ragazzi sanno essere veramente cattivi con gli altri e provano piacere nel vedere l’altro che soffre.
Ritengo che la lotta agli abusi e alle violenze debba sempre partire dalle famiglie, non si può insegnare ai propri figli a non fare la vittima, ma ad essere piuttosto il carnefice, mai, in nessun caso.
Il rispetto delle regole, il rispetto dell’altro, del diverso da noi, per me sono principi di base essenziali che quotidianamente cerco di insegnare ai miei figli, perché i miei figli sono i cittadini del futuro e per loro voglio un futuro migliore, un futuro senza violenza.
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