Non so come sia stato il vostro Natale, ma il mio vi assicuro è stato piuttosto pessimo.
Sono arrivata a pezzi da una settimana da paura, tra lavoro, scuola, recite scolastiche, saggi in piscina,cucinato per il giorno di Natale per 14 persone, riabilitazione per Chiara e chi più ne ha più ne metta!
Alla fine ti sbatti tanto per riuscire a dare un po’ di significato al giorno di Natale, che non sia solo regali, giochi, consumismo, ti aspetti che sia un po’ la festa della famiglia e invece…premesso che ci siamo messi a tavola intorno alle 13.15 se non più tardi alle 15.00 un fuggi fuggi di nonni che non vi dico, i miei suoceri non potevano perdersi una giocata al bingo il giorno di Natale, i miei dovevano rintanarsi in casa come da tradizione.
Martina sperava di giocare a tombola, ma alla veneranda età di nove anni e mezzo ancora non ha capito che la nostra famiglia non è poi così normale, prima o poi lo capirà anche lei.V’immagino a voi, tutti circondati dal parentado, chi gioca a carte, chi gioca a tombola, chi si fa una chiacchiera vicino al camino, roba da film natalizio, almeno per me!
Io ci ho messo anni e poi me ne sono fatta una ragione, ma quest’anno, vuoi il vivere il Natale in piena sindrome pre-mestruale vuoi che mi sono veramente rotta di accettare tutto così passivamente, mi sono ripromessa che l’anno prossimo il detto Natale con i tuoi, non sarà più così scontato, mi auguro di dover lavorare l’anno prossimo il giorno di Natale, perchè sennò mi organizzerò in modo ben diverso, le mie feste dovranno essere diverse, per forza.
Santo Stefano è trascorso per forza di cose in casa, Matteo e Chiara si sono svegliati con la febbre e la tosse, abbiamo mangiato gli avanzi del pranzo di Natale e poi il papà ha pensato bene di uscire, di andare a casa di un amico alle due di pomeriggio non so se rendo l’idea.Noi quattro ce ne siamo stati in casa, io per tre ore spalmata sul divano con il nano febbricitante sopra, che cercavo invano di sedare le gelosie di Chiara, e cercavo di dare un po’ di attenzione a tutti e tre.
Ho giocato con Martina a scarabeo, abbiamo fatto i pancakes con la nutella per merenda, ho giocato con i giochi che ci ha portato Babbo Natale, quando il papà è rientrato, era stanco e voleva semplicemente dormire, evviva il Natale.
Ho letto il Manuale Pratico della Felicità di Barbara Damiano, ve ne parlerò poi, giuro condivido tutto, ma a Natale non ci sono proprio riuscita a mettere in pratica tutte le dritte di Barbara, e mi ritrovo oggi 27 dicembre 2012, con l’amaro in bocca.
4 Comments
o povera! mi spiace “leggerti” così, ma mi piace ritrovare tra le righe un po’ di ironia che ti contraddistingue (ti leggo di tanto in tanto e non commento, ma ti leggo) e quell’ironia è un’ancora di salvezza, non perderla mai.
Ti abbraccio rammentandoti, sebbene tu non ne abbia bisogno, che ci sono annate così in cui è tutto un disastro e non se ne vede la fine e poi.. magicamente torna il sereno e nell’attesa possiamo solo sederci lungo il fiume e aspettare…
Hai proprio ragione Monica, poi se condisci tutto con un momento di stanchezza mentale generale è il patatrac completo!!!Spero di ripigliarmi in fretta.
Il mio principino è di nuovo bello pieno di dermatite atopica, dannato inverno 🙁
Ciao, ti ho trovata per caso e il tuo blog mi è piaciuto da subito, mi piacciono la tua voglia di dire la verità sempre e comunque e abbiamo anche diverse cose in comune, cioè io sto per diventare bismamma e tu sei trismamma e ad entrambe piace lo scrapbooking, diventerò sicuramente tua follower!
Se ti va di passare da me, mi farebbe piacere invitarti a partecipare ad una piccola iniziativa a cui ho pensato per premiare una delle mie followers, si tratta di un connubio tra scrapbooking e cucina, sarei contenta di vederti là 😉
A prestissimo!!
Grazie cara per i complimenti, sono un po’ giù da qualche tempo e so che lo scrapbooking potrebbe solo che farmi del bene, prima o poi metterò di nuovo le mani in pasta!!! Grazie per la visita!