Ho avuto il piacere di saperne di più sull’olio Johnson’s in occasione della visita nella sede di Pomezia della Johnson & Johnson per l’evento #mammeinJohnson, venite a leggere cosa ho scoperto.
Premetto subito che non ho mai avuto nessun tipo di pregiudizio in merito all’olio Johnson’s o ai prodotti realizzati dall’azienda, ho iniziato ad usarli ben 12 anni fa, quando sono diventata mamma per la prima volta.
Quello che però mi ha colpito in questi anni è stato invece il pregiudizio che ho riscontrato in rete.
Se vai su Google e digiti la parola olio Johnson’s escono fuori diversi post o messaggi di forum piuttosto datati che creano una certa inquietudine, soprattutto se sei una giovane neo mamma.
L’ingrediente incriminato è il Paraffinum Liquidum che altro non è che un olio minerale.
Ma che cos’è l’olio minerale?
Esistono tre tipi di olio minerale:
- Di tipo industriale
- Di tipo cosmetico
- Di tipo farmaceutico o medicinale
L’olio minerale di tipo farmaceutico (“olio bianco”) è la forma più pura dell’olio minerale.
Sapevate che è un ingrediente utilizzato in centinaia di farmaci?
JOHNSON’S® utilizza da sempre olio minerale di tipo farmaceutico purificato.
La European Pharmacopeia e la Food and Drug Administration (FDA) americana hanno stabilito i requisiti di purezza dell’olio minerale di tipo farmaceutico sostenendo che l’olio deve essere puro al 99% e non deve contenere impurità chimiche inclusi batteri e metalli pesanti.
L’olio minerale utilizzato da Johnson & Johnson supera addirittura gli standard richiesti.
Ma allora perché si riscontra tanta diffidenza in alcune mamme, soprattutto in quelle più orientate verso i prodotti bio?
All’incontro avvenuto in azienda una settimana fa, si è parlato proprio di questo e all’amministratore delegato è stato chiesto, come mai la Johnson & Johnson in tutti questi anni non abbia in qualche modo risposto a questa serie di accuse, la risposta è stata che piuttosto che procedere per vie legali, l’azienda ha scelto un atteggiamento di chiusura, confidando nel fatto che il flame si spegnesse in fretta.
Adesso invece l’azienda ha scelto di aprire le porte del suo stabilimento alle mamme, scegliendo la via della trasparenza.
Un cosa molto interessante che ho scoperto è che l’olio Johnson’s è prodotto solo con olio minerale di tipo farmaceutico italiano, e che nello stabilimento di Pomezia si produce tutto l’olio Johnson per la regione denominata come EMEA ovvero Europa, Medio oriente e Africa.
All’arrivo della materia prima, l’olio minerale di tipo farmaceutico viene subito analizzato con la spettroscopia infrarossa che assicura che l’olio sia effettivamente di tipo minerale farmaceutico e viene subito fatto un controllo microbiologico.
Poi l’olio viene miscelato con un emolliente, l’Isopropyl Palmitate, e viene aggiunta la sua tipica fragranza, una profumazione testata per non dare problemi di allergie.
Un’altro pregiudizio da sfatare è che l’olio minerale sia più occlusivo degli oli vegetali, entrambi creano un film sulla pelle.
Sapevate che l’olio minerale è utilizzato nel trattamento della Dermatita Atopica?
Da anni l’olio minerale viene utilizzato nel trattamento di patologie cutanee, perché non è irritante per la pelle, è un emolliente efficace ed è uno degli ingredienti cosmetici più sicuri che si conoscano, essendo utilizzato da più di 100 anni.
L’olio minerale di tipo farmaceutico è più stabile rispetto alla maggior parte degli oli vegetali ed è proprio grazie alla sua inerzia chimica che riduce la probabilità di intolleranze cutanee.
In merito a questo v’invito a vedere l’intervista alla Prof.ssa Marcella Trombetta, Responsabile dei laboratori di chimica e biomateriali, Professore ordinario di Fondamenti chimici e delle tecnologie dell’Università Campus Biomedico di Roma , nonché membro del Consiglio Superiore di Sanità.
Quello che poi mi ha colpito di più, è il fatto che questo problema, questa diffidenza nei confronti dell’olio Johnson’s è un problema molto italiano e poco mondiale, a me questa cosa ha fatto riflettere e non poco.
Abbiamo avuto poi il privilegio di visitare l’azienda, guidate da una giovane mamma ingegnere, Serena Moroni, responsabile di produzione per il plant di Pomezia.
Vedere dal vivo come “nascono” prodotti di uso comune, dallo shampoo al colluttorio, dall’olio ai salvaslip è veramente affascinante.
Ogni prodotto ha un codice che permette di risalire non solo al lotto di produzione, ma anche al giorno e l’ora e quindi all’operatore che era deputato al controllo, quindi tracciabilità a tutto campo.
Come assolutamente degno di nota è stato il sapere che l’azienda riesce a riciclare tutti i suoi rifiuti e utilizza solo energia elettrica da fonti rinnovabili. Questa particolare attenzione all’ambiente a noi mamme è piaciuta veramente tanto! Non a caso il plant di Pomezia è un’eccellenza italiana in cui lavorano 510 persone e che riesce a produrre circa 690.000 pallet all’anno destinati ai vari paesi della regione EMEA.
Il pomeriggio poi è proseguito con un interessante incontro con l’ostetrica, dedicato al massaggio neonatale, è stato molto bello perché ho potuto ripensare al corso di massaggio neonatale che ho fatto con Matteo, quattro anni fa, e che consiglio vivamente a tutte le neo mamme e anche ai neo papà!
La pelle infatti è l’organo più importante del nostro corpo e il massaggio è un modo per entrare in relazione con il bambino.
Adesso mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi in merito a questo argomento, se volete leggere i tweet della giornate cercate l’hashtag su Twitter #mammeinJohnson.
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