Chiacchiere sul mio “tranquillo week-end da paura” ovvero come l’umore di Chiara condiziona il grado di stress della sottoscritta.
Avete mai sentito parlare di disregolazione emotiva? Io prima di iniziare il pellegrinaggio dai vari neuropsichiatri infantili non ne avevo mai sentito parlare.
Il concetto di disregolazione emotiva è strettamente legato a quello di regolazione e si riferisce ad un interruzione della “stabilità interna” dei processi mentali che sono legati alla costante e dinamica regolazione delle attività di cervello-mente-corpo-ambiente (Lazarus e Folkman, 1984).
Io la riassumerei in soldoni dicendo che ha la sindrome da Dottor Jekyll e Mister Hyde, basta un qualcosa e lei cambia, diventa ossessiva, ti ripete la stessa domanda mille volte, e vi giuro che arrivare a fine giornata è un’impresa ardua.
Un fatto ricorrente che scatena questa sua disregolazione emotiva è il tema compleanni.
Lei adora le feste di compleanno, però adesso che va in seconda elementare è stata invitata ad una sola festa, alla scuola dell’infanzia invece questi appuntamenti erano molto più frequenti, lei ama proprio le feste ed è felicissima di andare, così quando Matteo, che va ancora alla scuola dell’infanzia, torna a casa con un invito apriti cielo, per noi inizia il calvario che dura fino al giorno della festa.
Va a letto la sera chiedendoti che giorno è, quanti giorni mancano alla festa, “Io ci va alla festa?” ce lo dirà almeno 50 volte al giorno, la mattina si sveglia sempre con lo stesso pensiero fisso, e ti bombarda di domande.
Il caso ha voluto che venerdì all’uscita di scuola avesse la febbre, peggio che mai, “sono guarita, Chiara ci va alla festa?”, e non è che poi te lo dice tranquillamente, il tutto è condito da salti a ripetizione, pianti, grida, se è particolarmente arrabbiata tira pure qualche oggetto.
Qualche volta la portiamo a queste feste, altre volte no, in qualche modo deve arrivare a comprendere che alle feste è stato invitato Matteo, che sono tutti bimbi di quattro anni e che lei è grande, solo che la luce in fondo al tunnel non è solo lontana, io proprio ancora non la vedo affatto.
Di solito quando lui va via, crisi isteriche da paura, ieri invece ho notato per la prima volta qualcosa di diverso, appena chiusa la porta, ha cambiato stato d’animo e si è calmata, mi ha dato come l’impressione che per lei fosse quasi una liberazione.
Quella cosa che le ha creato ansia per giorni interi era passata e lei si è tranquillizzata.
Al momento è ancora gestibile, ha solo 8 anni, quando di notte soffro d’insonnia penso a come sarà quando diventerà grande, se continuerà a manifestare la sua ansia, la sua agitazione, il suo stress così.
L’unica cosa che mi pare ragionevole da fare è evitare di pensarci, almeno per adesso.
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